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-C u l t u r a -

U s i   e   C o s t u m i

Si stima che circa il 55% della popolazione aderisca a credenze tradizionali, che il 40% sia Cristiana (divisi in protestanti e cattolici) e il 5% Musulmana. Spesso, soprattutto negli altopiani centrali, i villaggi hanno due chiese situate agli estremi opposti. La chiesa Romana Cattolica è diffusa soprattutto nei Betsileo e in parte negli altopiani, mentre il Protestantesimo lo è soprattutto tra i Merina e sempre negli altopiani centrali. Nel IX secolo la regina Ranavalona I caccio' e perseguì con la morte i missionari che furono costretti a scappare. Con la successione al trono di Ranavalona II tornarono i missionari e la religione Protestante divenne quella della famiglia reale. I missionari riuscirono a far assimilare il concetto di Dio supremo utilizzando il termine "Andriamanitra" (termine utilizzato nelle credenze tradizionali per indicare Dio) e "fanahy" per l'anima.
Molti Malgasci Cristiani sono rimasti legati alle credenze tradizionali e all'autorità' del Razana e che Dio sia distante.

Di seguito sono riportati alcuni degli aspetti della cultura tradizionale che continua ad avere forte influsso sulla vita della gente.

Il culto dei morti

Per i malgasci esiste un forte legame tra la vita e la morte che costituisce una parte essenziale della religione e della vita sociale. Sebbene la tradizione accetti l'esistenza di un solo Dio onnipresente e onnipotente, detto Zanahary (creatore) o '"Andriamanitra" (Signore dolce, profumato), un ruolo fondamentale viene svolto dai morti che sono visti come gli intermediari tra Dio e l'umanità' e hanno il potere di influenzare la vita dei vivi.
Gli antenati (RAZANA) sono la sorgente della forza per i vivi che, se vogliono evitare problemi e sventure, non solo non li devono offendere ma soprattutto venerare.


Le tombe

Viaggiando per il Madagascar capita spesso di incontrare le tombe che diventano parte integrante del paesaggio e che hanno grande importanza perchè sono il primo collegamento tra vivi e morti.
Queste rispecchiano la condizione sociale che il morto aveva un tempo, sono costruite con attenzione, con alto dispendio di soldi e di energie, tanto più che una tomba pur costare più dell'abitazione in cui il defunto ha trascorso la vita.
La terra dove viene costruita la tomba è sacra e inalienabile ed è chiamata TANINDRAZA (terra degli antenati). Le tombe assumono caratteristiche differenti a seconda della tribù.
Nei merina sono solide con struttura in pietra, costruite parzialmente sotto terra, con una stanza nella quale il defunto viene posto avvolto in un sudario di seta.
Le tombe tradizionali dei Mahafaly nel sud sono costruite sempre in pietra ma sono ricoperte da intricati legni intagliati, rifiniti con dipinti che rappresentano scene di vita relative al morto.
Un tempo i Sakalava che vivono sulle sponde del Morondova erano soliti dipingere scene esplicite di sesso per simboleggiare la potenza e la fertilità dell'antenato.


Famadihana

Il legame tra vivi e morti è sottolineato da un'usanza, praticata soprattutto dai Merina e dai Betsileo, detta FAMADIHANA (riesumazione) dove il cadavere del morto (o meglio quello che né resta) viene riportato alla luce per essere riavvolto in un nuovo sudario e per essere portato in giro per potersi rendere conto direttamente dei cambiamenti avvenuti dopo la sua morte.
E' una cerimonia molto costosa a causa della gran festa che ne consegue che può durare anche diversi giorni e per gli invitati che sono numericamente tanti. Questo e' un momento di comunione col morto con l'antenato che così viene celebrato, e questo in cambio protegge la famiglia.
E' considerata una grave offesa per il defunto rimandare il famadihana se la famiglia e' in grado di affrontarne le spese.
La cerimonia avviene durante l'inverno, tra luglio e settembre e generalmente dopo circa 3-5 anni (ma anche fino a 10) nei quali la famiglia del defunto ha il tempo per preparare la festa. Sebbene non e' solito eseguire il Famadihana al di fuori delle zone degli altopiani centrali dei Merina e Betsileo e' comunque comune a tutto il popolo Malgascio un grande rispetto per la morte e per la forza e autorità che hanno gli antenati.

L'anima

I malgasci, soprattutto i Merina, identificano differenti tipi di forma dell'anima:
-Il Fanahy che determina il carattere dell'individuo e della sua condotta e può essere buono o  cattivo.
-L'Ambiroa che e' chiamata dalle tombe per il famadihana e si va a mescolare con lo spirito  comune agli antenati e rimane presente, oltre che nelle tombe, nelle colline e le valli sacre della  sepoltura nonchè nella famiglia e nella casa.
-Il Lolo che è innocuo, sente la nostalgia di casa e riappare sotto forma di tarma o farfalla.
-L'Angatra che e' il fantasma della morte appare nella notte spaventando i vivi
.

Ombiasy (sorciers)

Il guaritore. Nelle generazioni i malgasci hanno imparato ad avere un'alta conoscenza delle piante e delle loro proprietà per combattere le malattie; le persone che conoscono questi metodi hanno un ruolo di grande importanza all'interno del villaggio. Queste persone sono dette OMBYASY, "OLONA BE HASINA " (persone dalle grandi virtù) e giocano un importante ruolo nella comunità sia sul piano sociale che politico. Questi hanno la possibilità di entrare in contatto, utilizzando dei vegetali, con gli antenati che gli indirizzano il modo migliore per guarire una malattia.
Esiste una parte dei sorciers detta Mpamosavy che invece pratica forme di magia nera ed eseguono malefici.

Mpanandro-Vintana

Il MPANANDRO (il divino) è anch'esso una persona molto importante nel villaggio perché ha il ruolo di astrologo e ha la conoscenza del "VINTANA" dove il fato è ordinato dalla posizione della luna il sole e le stelle, ogni istante ha diversi valori di forza attiva o passiva e le posizioni sono differenti come livello di forze: l'est è superiore all'ovest e il nord è superiore al sud. Il nord est è quindi considerata la posizione migliore. Le persone costruiscono le case in asse Nord-Sud e riservano un angolo a nordest per la preghiera. Gli ospiti sono fatti sedere in posizione del lato nord e la cucina è a sud. Il Mpanandro viene consultato per determinare quale sia il migliore giorno di buon auspicio per celebrazioni quali un matrimonio o una riesumazione e anche attività quali un viaggio, il lavoro, un incontro. Un metodo utilizzato per predire il futuro e' il SIKIDY.

Sikidy

Il SIKIDI e' un metodo che viene utilizzato per predire il futuro e consiste nella divinizzazione e consulto con gli antenati tramite dei semi (FANO o Piptadenia Crysostachis ,TSIAFAKOMBY o coesalpina separiaes ,KILI o tamarindo, mais e fagiolo). Gli MPISIKIDY sono coloro che sanno interpretare questi semi ponendosi seduti con una stuoia nell'angolo nordest della casa di fronte a una pietra sacra .

Fady

I Fady, generati dagli antenati e i saggi del villaggio, sono dei TABOO e quindi delle interdizioni che possono riguardare per esempio il cibo, dei luoghi, il tempo per compire certi atti, il sesso etc..
I Fady continuano a regolare la vita dei malgasci nonostante l'apertura al mondo ed alle altre culture ponga dei dubbi ai giovani riguardo a certi aspetti dei fady.
Molti sono in stretta relazione col Vintana mentre altri riguardano la sfera sociale e per esempio negare l'ospitalità ad uno straniero puo' essere un fady. Variano molto a seconda della tribù e da villaggio e villaggio.
Non rispettare un fady significa mancare di rispetto agli antenati e la remissione viene richiesta al rappresentante più autorevole di questi.

Sambatra

La circoncisione. Nella tradizione malgascia tutti maschi vengono circoncisi al fine di acquistare virilità. Avviene in inverno e nella regione Mananjary a est e si svolge in maniera sfarzosa. Ogni sette anni si esegue la circoncisione comune al suono di canti e danze locali con una ritualità ben precisa.
Nelle campagne la festa ha grande rilevanza ma nelle città e' una tradizione che va scomparendo.



Il tromba

Il TROMBA e' un fenomeno di possessione tramite il quale un individuo si "reincarna" momentaneamente in un re o una persona importante tramite uno stato di trance ed e' semincoscente. Originariamente era un rito eseguito dai Sakalava ma poi si e' allargato a tutto il Madagascar. Tutto cio' che dice chi e' in tromba deve essere ascoltato ed eseguito alla lettera.

Un lavoro ben fatto che spiega il Tromba nei dettagli e nella storia e' reperibile cliccando qui


Fomba

I Costumi
Gli usi, col passare del tempo, possono diventare dei "Fomba". Non rispettare un costume di questo tipo significa offendere gli antenati. Un esempio: quando si beve, durante un avvenimento, bisogna versare un goccio della bevanda a terra per offrirla agli antenati.


I talismani

Gli Ombiasi realizzano degli amuleti chiamati "Ody". Questi sono composti da vari tipi di materiali come le corna di zebu', piante, perle, pezzi di legno.....
Il talismano aumentera' la propria forza in determinate occasioni come la costruzione di una casa o per proteggersi da persone mal intezionate.
Il "Mohara" e' un talismano la cui composizione e' variabile a seconda della funzione che esso avra'.
Il "Vakana" e' un amuleto da portare al collo che ha proprietà variabili a seconda dell'immaginazione di chi lo indossa.