Per
vari studiosi il popolo Malgascio si creò circa 1500-2000
anni fa dalla fusione di più razze Africane ed Asiatiche
anche se ritrovamenti sul territorio fanno intendere che esisteva
una cultura ancora più antica. Molti immigrati furono
polinesiani e malesi provenienti dell'Indonesia e dall'Asia
sud orientale e altri flussi provennero dall'Africa orientale.
Questa fusione si arricchirà in seguito di altre componenti
dando origine a 18 tribù che ancor oggi caratterizzano
il Madagascar
Verso la fine del medioevo alcuni commercianti arabi e suaheli
crearono sulla costa nord occidentale delle piccole città
stato che favorirono l'afflusso di altri elementi di origine
africana.
Commercianti arabi, indiani, portoghesi, pirati europei, coloni
francesi, schiavi africani si fusero con le popolazioni locali
e verso il XV secolo si assiste all'unificazione dei clan
territorialmente confinanti e alla creazione di regni e dinastie.
L'isola fu ufficialmente scoperta dai Portoghesi il 10 Agosto
1500 da parte di Diego Diaz anche se già Marco
Polo aveva riportato nelle sue narrazioni dell'esistenza del
Madagascar e fosse già nota alle cartografie degli
Arabi.
La posizione favorevole rispetto le indie attirò portoghesi,
-inglesi e olandesi anche se non riuscirono a insediarsi permanentemente,
cosa che nel XVII secolo riuscì ai pirati (francesi
portoghesi olandesi, americani a altri ancora) soprattutto
intorno all'isola di Saint Marie. Una figura particolare tra
questi pirati che si stabilì su un'isola a Nord-Est
nella baia di Antongil fu Avery che si autoproclamò
"re del Madagascar". Ancora altri due, il francese
Misson e Caraccili, un prete romano, crearono a Diego Suarez
una repubblica di filibustieri basata sull'eguaglianza tra
le razze detta Libertaria, ma ebbe poca vita a causa dei conflitti
con le popolazioni locali.
Nel sud del paese invece nel 1643 il francese Pronis fondò
la colonia di Fort-Dauphin e verso la fine del secolo la Francia
annesse altri territori che perse durante le guerre napoleoniche.
All'interno dell'isola intanto il clan dei Merina (o Hova),
che si sviluppò a partire dal secolo XVII, acquisì
sotto il re Andrianampoinimerina (1787-1819) il controllo
della parte centrale (altipiani) del Madagascar. Il successore
Radama I espanse ulteriormente i territori dei Merina
e i suoi successori unificheranno il popolo Malgascio (tranne
alcuni popoli del sud e parte dell'ovest) in un unico stato.
Nel 1820 gli Inglesi firmarono un trattato nel quale dichiararono
l'indipendenza del Madagascar anche se poi l'influenza inglese
rimase fino al XX secolo. E' sotto il regno di Radama I che
viene introdotto il cristianesimo ad opera di missionari cattolici
e protestanti. Ma alla sua morte subentrò la moglie
Ranavalona, detta "la sanguinaria", che si
accanì sui missionari e perseguitò i cristiani
dando così un brusco arresto all'apertura verso l'Europa.
Radama II (1861-1863), figlio di Ranavalona I, riaprì
le porte all'Europa ma la sua politica innovatrice che prevedeva
la libertà di culto e l'abolizione di vari privilegi
sociali fece sì che l'aristocrazia Malgascia si rivoltò
verso di lui facendolo strangolare.
Da qui sono i primi ministri (prima Rainivonihitriony fino
al 1864, poi Rainilaiavony fino al 1895) ad avere il potere
effettivo.Le loro mogli, che ricoprivano l'incarico di regina
(Rahoserina, Ranavalona II e Ranavalona III) svolsero un ruolo
puramente simbolico. Durante il regno di Ranavalona II
la religione di stato divenne il protestantesimo (1869), gli
Idoli tradizionali (sampy) vennero bruciati e il cristianesimo
tollerato. Ci furono molte conversioni al protestantesimo
durante questo periodi. Nel 1881 il primo ministro Rainilaiarivony
emana un "Codice di 305 articoli" col quale si vanno
a modificare i costumi del popolo malgascio: viene soppressa
la poligamia, vengono emancipati gli schiavi e si creano i
comuni (Fokon'olona). In questo periodo comincia la conquista
del paese da parte della Francia. Già nel 1883 la presenza
Britannica era sfumata e la Francia era l'unica potenza Europea
nel Madagascar (i francesi riconobbero per questo la sovranità
Inglese a Zanzibar) e ne rivendicò il nord occupandone
tutti i porti e costrinse il governo Merina ad accettare un
inviato francese a Tananarive. Il popolo Merina poi insorse
ma la Francia ebbe la meglio e il 6 Agosto 1896 venne ufficialmente
annessa l'isola e dichiarata "Colonia Francese",
il primo ministro giustiziato, la regina Ravalanona esiliata
ad Algeri e fu abolita la schiavitù.I missionari Francesi
tornarono dopo essere stati scacciati nelle due guerre Franco-Malgasce
(1883 e 1894) e si insediarono in tutto il territorio. Il
governo coloniale francese creò una amministrazione
alla capo del quale ci fu il genrele Joseph Gallieni fino
al 1905.Questo cercò di eliminare le influenze inglesi
e abolì la lingua malgascia dichiarando quella francese
come ufficiale e inflisse pesanti pene e lavori forzati e
chi non avesse pagato i forti tributi al governo. Organizzò
l'assistenza medica, l'insegnamento e lo sviluppo economico
ed il commercio basato sul caffè. Furono sostituiti
e posti a capo dei cantoni, con dei funzionari generalmente
Merina, i vecchi monarchi. Negli anni della seconda guerra
mondiale gli Inglesi ebbero l'occasione di invadere l'isola:
ciò accade perché l'amministrazione francese
ripudiò il governo di Vichy in rancia che appoggiava
la Germania e furono così aperte le porte agli inglesi
con la scusa di evitare che il Giappone usasse l'isola come
base di appoggio. Nel 1943 il Madagascar fu restituito alla
Francia di De Gaulle e il periodo del dopoguerra venne caratterizzato
da rivendicazioni nazionaliste di molti abitanti cresciuti
con gli ideali di uguaglianza ereditati dei francesi e quindi
stanchi di essere considerati inferiori. Nel 1947 il partito
nazionalista Malgascio organizza una rivolta che viene soffocata
nel sangue (più di 80.000 morti). La forze politiche
dei popoli delle coste, temendo l'egemonia dei nazionalisti
Merina che avevano espresso la loro egemonia nella rivolta
promossero una politica di distacco dalla Francia. Negli anni
50 nacquero vari partiti politici e nel 1958, quando De Gaulle
tornò al potere ci furono le elezioni per decidere
per la repubblica.
Il 26 giugno 1960 il Madagascar ottenne l'indipendenza e venne
fondata la repubblica presidenziale detta "Repubblica
Malgascia" e il presidente eletto fu Philibert Tsiranana
del partito socialdemocratico.
Il nuovo primo ministro cercò di allinearsi e seguire
l'economia e la cultura dell'occidente e fu riconfermato nel
1965. Rifiuto di aprirsi con le potenze comuniste benché
fosse un Merina (gruppo che faceva riferimento alla politica
dell'Unione Sovietica) e soffocò con ferocia le rivolte
delle forze di opposizione di estrema sinistra di cui la più
importante era il Monima: movimento nazionale per l'indipendenza
del Madagascar. Questo organizzò una rivolta che nel
1972 portò al declino il primo ministro che dopo qualche
tempo dette le dimissioni e il potere passò a il generale
Gabriel Ramantsoa capitano delle forze d'armata.
Si susseguirono quindi governi guidati da generali merina
(1972-1975) che portarono al crollo dell'economia avvicinandosi
ai paesi socialisti e arabi rompendo i contatti con la Francia
perseguendo una politica nazionalista contestata dai popoli
costieri (il malgascio divenne la lingua ufficiale).
La communaute' Finanziere Africana si ritirò e con
essa partirono dall'isola anche i capitali e le tecnologie
francesi. Tutto ciò contribuì al declino economico
del Madagascar.
Durante questa confusione e disordine politico viene nominato
capo dello stato l'ammiraglio Didier Ratsikara che
istituì un "Consiglio Supremo Della Rivoluzione"
dedicato alle attività di governo che nazionalizzò
banche e altri settori senza dare alcun rimborso e questo
ebbe come conseguenza il fatto che anche gli ultimo francesi
se ne andarono con i loro investimenti e capacità.
Ratsikara adottò come credo politico la "Carta
Della Rivoluzione Socialista" e rimarrà al governo
dal 1975 al 1993; istituì una nuova costituzione che
comprendeva una riforma amministrativa ed agraria basata sulle
comunità tradizionali (dette fokonolona) e la riorganizzò
la politica estera che prevedeva di non allinearsi con l'occidente.
Il paese e' rinominato "Repubblica Democratica Del Madagascar"
ed viene così proclamata la "Seconda Repubblica".
Alla fine degli anni 70 L'isola aveva totalmente interrotto
i contatto con la Francia ed era sempre più vicina
ai paesi comunisti.
Nel 1981 il governo si trovò a dover rallentare le
riforme a causa della grave crisi economica e applicò
delle misure restrittive richieste dal FMI per avere diritto
ad un prestito ma questo portò solo un po' di respiro
all'economia che subito dopo crollo nuovamente.
Nel 1989 Ratsikara fu rieletto a seguito di elezioni sulle
quali gravarono gravi sospetti di brogli e questo portò
a diverse rivolte nel paese: nel 1991 dei manifestanti pacifisti
furono uccisi di fronte allo sfarzoso palazzo di Ratsikara
costruito con fondi provenienti dal nord-Corea.Dopo le elezioni
l'opposizione rimase fragile ma nel Concilio delle Chiese
Cristiane ritrova unità. Di fronte a ciò il
governo fece alcune concessioni tra cui la fine della censura
sulla stampa, la fine del monopolio sulla radio e la TV, la
sostituzione del CSR con un senato elettivo, la fine del fronte
nazionale di difesa e rivoluzione socialista Malgascia nato
quando Ratsiraka salì al potere ma tutto ciò
non frenò l'opposizione che chiuse le dimissioni del
presidente e l'instaurazione di un governo provvisorio in
attesa di una nuova costituzione.
Nel 1991 ci furono scioperi generali che paralizzarono il
paese e anche la Chiesa e la Francia chiesero le dimissioni
del presidente (che aveva riallacciato i rapporti dopo il
crollo del sistema sovietico).
Il 19 Agosto 1992 fu approvata una nuova costituzione, il
10 febbraio del 1993 fu eletto il nuovo presidente Albert
Zafy e il 16 Giugno 1993 si formo una nuova Assemblea
Nazionale. Tutto ciò potò alla nascita della
"Terza Repubblica".
Per quattro anni governo Zafy ma non riuscì a riportare
il paese all'unità a causa della disastrosa situazione
nella quale trovò il paese e non riuscì fino
al 1996 ad approvare i provvedimenti necessari richiesti dal
Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale per avere
crediti.
Nelle elezioni del 1996, alle quali parteciparono meno della
metà dei malgasci fu rieletto con sorpresa da parte
dei governi internazione Ratsiraka e nel 1998 fu introdotta
una nuova costituzione che dava maggiori poteri a Ratsikara
nello scegliere i membri del governo.Inoltre ottenne concluse
affari con il FMI privatizzando alcuni settori dell'economia
che e' cresciuta così come l'inflazione.
L'opposizione a Ratsiraka e' stata rappresentata da Marc
Ravalomanana sindaco di Antananarivo. Nel dicembre 2001
i risultati delle elezioni portarono entrambi a rivendicare
la vittoria e nel Febbraio 2002 Mark Ravalomanana si e' autoproclamato
nuovo presidente stabilendosi nella capitale. Ratsiraka si
e' trasferito a Tamatave e ha cercato di contrastare il nuovo
presidente con violenti scontri. La corte costituzionale,
dopo un nuovo conteggio ha dichiarato Ravalomanana vincitore
con il 51,5 % dei voti e il 5 luglio Ratsiraka ha abbandonato
il paese mettendo fine così alla guerra civile che
per 6 mesi ha inginocchiato il paese.
Ravalomanana ha avuto un grande consenso nelle elezione del
dicembre del 2002 legittimando così la sua posizione.
Il nuovo presidente si trova ora ad affrontare una situazione
difficile ma nel Madagascar oggi c'e' molta speranza per un
futuro migliore e la ricostruzione di un paese che per troppo
tempo e' vissuto nell'instabilità ma che ha grandi
possibilità di crescita. Negli ultimi mesi sono cominciati
i lavori per la ricostruzione delle strade e i ponti distrutti
nella recente guerriglia e Ravalomanana sembra essere aperto
a dare fiducia agli investitori esteri e promuovere la costruzione
di aziende per far riprendere l'economia..
|